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sacri, forse, e pensai che l’avrei trattenuta, volendo, ma uccisa, e mi sarebbe rimasto un eterno rimorso.
Il cuore mi si schiantava, a dover ricusare il suo sacrifizio; tuttavia non volli esser da meno di lei.
— No; — le risposi, cacciando a stento la voce; — sono un pazzo; perdonami! —
Ella chinò il volto sulla mia fronte e la baciò. Ma non le parve abbastanza ossequioso quell’atto; mi prese la mano e la recò divotamente alle labbra.
— Amico mio, — mi disse, dopo un momento di pausa, quasi avesse voluto raccogliersi, per dare a’ suoi pensieri una forma più solenne, — il tuo cuore è buono; nessuna donna lo ha ancora guastato. So quel che dico; — soggiunse, notando l’aria di stupore ond’era impresso il mio volto; — noi donne siamo povere creature che sof-