Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/302


— 294 —


— No, — disse; — voi penserete a quelli della Gioiosa. —

E con un vezzo adorabile soggiunse:

— Non dovete voi nulla al povero Cesarino?

— Oh, se gli devo! E anche alla Rosa, mi pare! E ai sassolini, ai fili d’erba che calpestate, e all’aria cortese, che non mi ruba le vostre parole. —

Tutto quel giorno fu passato all’aperto. Il cielo, i campi, le colline, tutto rideva, tutto si abbelliva ai raggi del sole, come per farle omaggio e darle l’ultimo addio. Ella amò rivedere ad uno ad uno i luoghi che serbavano qualche ricordo dell’amor nostro; la macchia degli allori, il pergolato, la finestra della Gioiosa e il mio letto notturno sul maggese. Pareva ch’ella volesse in quelle memorie sincerarsi di tutto il passato, assicurarsi che non era stato un sogno, e in