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mare; e fu d’ogni parte un guardarla ammirati, un voltarsi, un allungare il collo per vederla ancora, un bisbigliare, un coronarla di lodi, che tante non ne contano le litanie. Eravamo, s’intende, gli sposi della Castellana. E Dio mi perdoni, quella domenica, nella chiesuola di Grottamare si pregò meno del solito. Perfino il celebrante all’altare, adocchiata quella novità, fece più lunghi i suoi Dominus vobiscum, per vedere un tratto colei che destava tanta curiosità nel suo volgo divoto.

Prima di uscir dalla chiesa, la mia compagna volle lasciare al curato la sua limosina pel poveri. Non so quanto gli mettesse tra mani; ma doveva esser molto, perchè il buon curato rizzò tanto d’occhi a guardarla e fece inchini a furia.

Volevo metter mano anch’io in quella carità; ma ella mi trattenne.