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pigliato un partito reciso. E mi sapeva male di averlo fatto, e mi vidi nell’ira più malvagio ancora che vile. Ero andato da solo in volta pei campi, cosa che non avevo più fatta dopo il nostro stabilimento alla Castellana. In quella corsa solitaria io mi accusai liberamente e fui inesorabile contro me stesso; piansi, urlai, maledissi, ma vinsi.

Quando ritornai al palazzo, era già uscita. Sapevo per altro che non poteva essere molto distante, e mi avviai verso la macchia degli allori, che fiancheggiava la spianata. Laggiù ci eravamo seduti nella nostra seconda visita alla Castellana, e laggiù, dove le mie preghiere avevano forse dato il tratto alla bilancia, persuadendola a rimanere qualche tempo a Grottamare, ella andava volentieri a sedersi, in abito di mattina, aspettando l’ora dell’asciolvere.

Ella era infatti colà. Uditi i miei passi