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soli e più volentieri ai monti, che non alla spiaggia del mare. Lassù ci sentivamo più soli e più liberi di pensare a noi soli. Era in noi come un tacito accordo di non perdere un’ora, un minuto, di quel breve spazio di tempo che ci consentiva il destino. E in que’ lunghi colloqui, o, per dir meglio, in quell’unico colloquio di due anime innamorate, noi eravamo giunti a conoscere i nostri cuori per modo, che nessuna più intima piega, nessun più riposto sentimento ne rimanesse celato. Oggi ancora, ad ogni nuovo argomento che la vita quotidiana ci profferisce, io potrei dire, senza tema di errare: così ella pensa; non può vedere, nè sentire altrimenti. Arte, letteratura, storia, filosofia, vita sociale, tutto fu considerato a parte a parte e disputato tra noi; vedevamo così addentro nel nostro pensiero, come, attraverso alle onde d’una cheta marina, si vede brulicare, muoversi,