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XI.

Amico mio, pel quale io scrivo queste pagine, la storia volge oramai al suo termine. Voi l’avrete letta con pazienza amorevole, spero; anzi, meglio, ne ho fede. L’accento della verità ha sempre avuto questo potere su noi, di destare un intimo senso nel profondo dell’anima nostra e di trattenerci, curiosi o commossi, ma sempre benevoli, in ascolto.

Io vi ho narrato il vero, ho ricorso per voi i più minuti particolari del mio tempo felice, come si ripiglia a filo a filo una trama disfatta. Ed è stato un dolce soffrire per me, come è