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agli occhi, e quando io m’ostinavo a trattenerlo sul foglio, egli si sbizzarriva in altro modo, facendo veder loro quel che gli andava più a’ versi. E allora, per mezzo alle righe di un telegramma, o, Dio mi perdoni, d’un articolo di fondo, faceva capolino una graziosa figura di donna, per mandarmi un sorriso, o saettarmi un’occhiata, che mi rimescolava il sangue per tutte le vene. È vero altresì che mai un giornale mi parve più interessante d’allora.

Partendo da Bologna avevo preso posto in un ammezzato, per cansare il pericolo della compagnia; e fu ventura, perchè, con quella smania ond’ero invasato, avrei fatto ridere qualcheduno de’ fatti miei. De’ viaggi lunghi ce ne saranno stati prima di me a centinaia di migliaia; ma io credo fermamente che a nessun viaggiatore, per impaziente che fosse, ne sia toccato uno più lungo del mio.