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gola è sempre quello di cui siamo protagonisti noi stessi.
Andai attorno a veder la città, e, tranne questo, che pensavo troppo spesso a Grottamare, posi abbastanza attenzione a ciò che vedevo, dal sedile d’una vettura di piazza. Bologna mi diede nel genio; mi andarono a’ versi perfino quelle lunghe file di portici che fiancheggiano le vie principali, e che le fanno parer così cupe ai forestieri. Pensino costoro ciò che vogliono; io non li seguo. Del resto, l’ho già detto, io ero nato pel medio evo, e qualche volta, a vedermi così disusato al mio secolo, mi gira per la fantasia di essere stato dimenticato cinquecent’anni di troppo nell’anticamera della vita.
E qui, non ruberò il pane alle guide, discorrendo per filo e per segno tutte le cose notabili della città. Dirò brevemente che in quattr’ore di corsa disperata avevo tutto ve-