Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/245


— 237 —


vola, signora mia; e dopo aver fatto quest’orrida colazione....

— Andrete a passeggio per la città. Scommetto che siete passato un bel numero di volte da Bologna, e non avete veduto altro che la sua torre, da lontano, uscendone fuori.

— Sì, — risposi, chinando il capo, — la torre de’ miei maggiori!

— Ohi adesso, poi, vi screditate un po’ troppo! e se ve lo avesse detto un altro....

— Oh! ditelo pure! Io risponderò come un personaggio di melodramma: «A me non puoi — Far tu rampogna ch’io mertar non senta.» Non ho mai visitato Bologna, non conosco altro di lei fuorchè i cento metri d’asfalto e di lastre di cristallo appoggiate a travature di ferro fuso, per cui ella somiglia a tante altre città d’Italia e del resto d’Europa; vo’ dire la sua stazione ferroviaria. Vedrò Bologna; la correrò per tutti