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Volle sapere, senz’altro, dove avessi dormito. Io la condussi sulla faccia del luogo. Ella s’intenerì, vedendo il rialto contro di cui avevo appoggiata la testa; ma poichè io, come dovevo, ebbi voltato in celia il mio disagio notturno, finì col riderne anch’essa. Per altro, non si spiccò da quel luogo senza aver colte alcune foglie di salvastrella, che ripose diligentemente nello scollo della sua veste.

— Serbo due piume del vostro guanciale; — mi disse. — Ed ora andiamo a fare i due pazzi; — soggiunse, calcando argutamente le due zete.

— Per dove?

— Alla Castellana. —

E si appoggiò, così dicendo, al mio braccio con affettuoso abbandono. Quello che io sentivo stringersi al mio, non era il braccio geloso d’una dama che s’accompagni su per