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difficoltà della nostra condizione e veduta l’impossibilità di durarla più oltre. Uno strano proposito mi era balenato alla mente. Lo afferrai al volo; gittai tutte quelle parole avanti, di primo impeto, come venivano al labbro, per non aver più modo a ritrarmene.

— Mi fortifico contro il pericolo; — avevo detto. E d’un lancio fui a cavalcioni sul davanzale. Prima che ella avesse tempo a rispondermi, traevo già a me la gamba, rimasta dentro, piegandola sotto l’altra, che spenzolava nel vuoto.

— Che fate? — gridò ella, balzando in piedi sbigottita e stendendo le braccia verso di me.

Quello sgomento mi piacque. Ma avevo cominciato; la mia deliberazione mi piaceva del pari, e non volevo dare più indietro.

— Volete saperlo? — soggiunsi, pun-