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tale asseveranza, che non dava appiglio a ribattere. — Porgetemi invece una scranna, ve ne prego. Avevate ragione poc’anzi; la notte è così bella! Staremo qui ad ammirarla. —

Io, come prima mi ero crucciato pensando che forse ella avrebbe accettato il consiglio di dormire, così mi crucciai allora, parendomi d’indovinare la ragione di quella insonnia ostinata.

— Ecco la scranna; — risposi. — Sedete; ma sia per poco, cioè a dire pel tempo di sentirvi a dare e di rendermi la buona notte. Io, bella signora, temo di non aver forza bastante a resistere.... di dovervi cascare a’ piedi.... e diciamo pure che questo mal tratto abbia a farvelo il sonno; — soggiunsi, masticando le parole. — Come vedete, mi fortifico contro il pericolo. —

In quel momento avevo misurate tutte le