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Tornai, con quella rabbia nell’anima, alla Gioiosa. Ella di certo stava in ascolto, poichè al suono de’ miei passi affrettati sulla carraia, balzò fuori dalla soglia per muovermi incontro.

— Or bene? — mi domandò, senza pure lasciarmi il tempo di entrare.

— Nessuno, signora; — risposi. — Ho fatta la strada inutilmente. —

Ella alzò gli occhi al cielo e respirò, come liberata da una grande oppressura. Afferrai le sue mani, che ella mi abbandonò, nel turbamento in cui era. Mi parvero fredde come il marmo. Ad un tratto le sentii diventare di fuoco.

— Figli miei, — diceva frattanto la contadina, con una sua dimestichezza tutta materna, — avete ragione a volervi bene, perchè siete proprio fatti l’uno per l’altro. Ma non bisogna perder la testa così. Lo dicevo per l’appunto