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— Non mi parlate del Nettuno; io lo abomino. Arrossisco, pensandoci; arrossisco.... senza averlo meritato.

— Che cos’è quest’altro arzigogolo: meritar di arrossire?

— Eh, sicuro, lo meriterei, se proponendovi di andare a far capo laggiù.... se, con un fine.... se, infine.... ecco una brava donna che mi leva da un brutto impiccio e salva voi, mia bella signora, da una dozzina d’arzigogoli, a dir poco. —

La donna, comparsa veramente a tempo per liberarmi da quel ginepraio in cui ero andato a ficcarmi da per me, doveva essere la madre di Cesarino. Ella spuntava allora da dietro una siepe di ramerino, frutice d’ornamento contadinesco e d’utilità domestica, che suol dinotare la vicinanza dell’abitato. Eravamo diffatti in prossimità della casa, le cui mura bianchiccie s’intravvedevano