Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 128 — |
Ella si era tutta rasserenata alla mia prima parola, e i suoi begli occhi luccicavano di contentezza.
— Eh via, lo credete? — mi disse. — Io penso che vi siete già troppo scomodato per lui. Il meglio che ci resta a fare è di ridere della sua millanteria senza esito.
— Oh no, siate certa che s’è addormentato. Appena si sveglia, metto pegno che esce fuori dei gangheri. Verrà con un’altra corsa, non dubitate. Era troppo inviperito, e con ragione; — soggiunsi, guardando la mia bella compagna. — È impossibile che sia altrimenti.
— Ah, ah, il nemico degli uomini, si mette ora a difenderli? — gridò ella, tutta contenta di cogliermi in fallo.
— Signora, — balbettai, — consentitemi di rispettare il mio avversario fino a stassera. —