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numero. Ella, forse, dal canto suo, non badò più che tanto alla possibilità che quella carta offrisse materia alle mie indagini curiose, e ripose il foglietto, del quale io più non avevo bisogno.

— Mi aspettate pochi minuti? — le dissi. — Messer Cesarino vi terrà compagnia.

— Oh sì! — gridò egli, con una sollecitudine che mi diede un miglior concetto del suo buon gusto, che io non avessi della sua svegliatezza di mente. Ma già, a cui non piacciono le belle donne? e a cui, foss’anco una talpa, non aguzzano un tratto l’ingegno?

— Vi seguiremo a piccoli passi; — soggiunse ella; — spicciatevi.

— Ne dubitate? — diss’io di rimando. — Donna di poca fede, io corro, io volo. —

Difatti, col passo del dio Mercurio, come l’ha ideato il Giambologna, mi avviai alla stazione. In quattro salti fui al cancello.