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— Anzi, son bell’e scesa.
— Volevo dire.... perchè?
— Oh bella! — esclamò. — Me lo chiedete? Andiamo, via; date il mio biglietto insieme col vostro. —
Obbedii macchinalmente, passando dopo di lei davanti al guardiano.
— Ma infine, signora.... Non dovevate proseguire fino a Bologna?
— Come voi; — rispose ella, arrossendo da capo.
— Ma io.... ho qualche faccenda, qui, da sbrigare. E voi, signora.... ch’io sappia....
— Sapete poco, diffatti, — notò ella con un certo accento sdegnosetto, che mi fece battere il cuore, come avrebbe fatto la più soave inflessione di voce. — E in che stima mi tenete voi dunque? Voi qui ad arrischiare la vita per me, ed io me n’andrei oltre, al mio destino, come se nulla fosse? Signor mio,