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compagna di viaggio guardava intanto il paese. Ci fu un momento che mi parve di odiarla. Certo è che avrei voluto trovare un difetto nel suo profilo, qualche menda nelle sue fattezze, qualcosa di meno elegante nel suo portamento, di meno grazioso ne’ suoi atti, tanto da potermici aggrappare e conchiudere: va là, prosegui pure il tuo viaggio; non meriti poi questo riscaldo di cervello. Ma no, quella menda, quel difetto, quel nonnulla, non mi venne fatto di trovarlo; ella era inappuntabile, mi appariva più bella che mai.
E frattanto ella non si era più voltata verso di me. Non faceva già il viso arcigno, che non ce ne sarebbe stata ragione, e, dopo tutto, le avrebbe scemati i pregi della conscia bellezza; era contegnosa, severa, muta all’aspetto, quasi fosse di marmo. Pure, qualche pensiero ci doveva vegliare, qualche sentimento agitarsi, sotto quella maschera in-