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a Villa Borghese e prima del pranzo, ne ho trenta....

— Ed ora ne hai venti, — conchiuse il senatore. — Se la va di questo passo, mi diventi bambino tra le braccia, e dovrò portarti io a dormire, in mancanza di balia. —

Mentre i due vecchi ridevano, avviandosi verso il salotto attiguo, le due donne chiacchieravano sedute sopra un divano.

— Che vuol dir ciò, che ti amo tanto, Giovanna? — diceva la fanciulla. — Vorrei star sempre con te. Sai che è una cosa triste, essere senza madre? Anche tu, da qualche tempo sei triste. Oh, non lo negare, non sei più quella di prima. C’è un dispiacere di mezzo. Vuoi confidarmelo?

— No, non ho nulla; — rispose Giovanna. — Contrarietà, forse, piccoli malumori in famiglia, ed anche passeggeri; non mette conto parlarne.

Ragioniamo invece di te, mia bella fanciulla. Come va il cuore? Chi ami?

— Nessuno.

— Nessuno, è troppo poco. Neanche un principio? Tra tanti giovani che vedi....