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noi, con le nostre follìe, col nostro cuore esaltato e con le nostre mani bucate, che guadagni abbiam fatti? Parlo per me, si capisce. —
Andrea Manfredi sorrise, e, ficcando il suo braccio sotto quello del conte Pompeo, soggiunse arguto:
— Tu, con tua buona pace, sei un vecchio impenitente.
— Vecchio? Oh, questa poi!... — rispose il conte. — È la prima volta che me lo dicono; e per fortuna non è un giudizio di donne.
— Matto!... — replicò il Manfredi. — Sai che ho sessantacinque anni, io? E che ai nostri tempi eravamo quasi coetanei?
— Quasi? — borbottò il conte. — Mettici quindici anni almeno, nel tuo quasi.
— Via, contentati di cinque, e diciamo sessanta.
— T’inganni, oh t’inganni! — rispose il conte Pompeo, che non voleva adattarcisi... — Vedi, Andrea; la mattina, quando non è ancora venuto il parrucchiere, ho cinquant’anni: dopo che è venuto, ne ho quaranta: sul Corso,