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a nessuno dei miei doveri. Mi pareva tanto la stessa cosa, che a tutta prima ho pensato a voi, e mi son chiesto quale delle vostre amiche abitasse lassù.

— Bella! — esclamò la contessa. — Son forse andata a far visite?

— Capisco, ma che volete? Lì per lì, mi era parso che poteste esser voi. Per fortuna, se non ho veduto il viso, ho veduto una veste color marrone; e voi il marrone lo odiate.

— Esagerazione! Non mi piace tanto, ecco tutto; — rispose la contessa, scuotendo la sua bella testa da imperatrice. — E che cosa andavate voi a fare lassù?

— Volete saperlo? Andavo a trovare il mio amico Valenti; quel poveraccio che voi non potete soffrire.

— Altra esagerazione! — ribattè la signora. — Mi è indifferente, e voi, a furia di dire queste cose, finirete col fargli credere che qui si parla molto di lui.

— Giustissima, l’osservazione! — disse il conte. — A proposito, stasera vi presento suo