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— Presentandomi in casa Manfredi.
— Oh! — disse lo zio, inarcando le ciglia. — E dovevo venir io a bella posta dall’India?
— Come per citarmi Isocrate, sicuro. Ecco qua, zio, lo stato delle cose.
Il senatore Manfredi è molto sostenuto con me. Con tutte le mie relazioni, con tutti i miei denari, non mi riesce di penetrare in quella casa. Ci troviamo spesso insieme, ora in una conversazione, ora in una festa da ballo; ma niente mi serve; il banchiere senatore è sempre di ghiaccio con me, ed io non ho potuto ancora rompere quel ghiaccio. —
Cesare Gonzaga era stato a sentire attentamente il discorso di suo nipote. Appena questi ebbe finita la sua esposizione, il vecchio rimase un pochino sovra pensiero, masticando qualche frase, che stentava ad uscirgli di bocca.
— Parliamoci schietto; — diss’egli finalmente. — Saresti in qualche cosa venuto meno a certi principii?... Andrea, se è sempre l’uomo che io ho conosciuto, su certe materie non ischerza.