Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/38


— 30 —

perchè egli mi ha detto un gran bene di te, mentre stavamo aspettandoti.

— Perdonami, zio! Avevo un colloquio d’affari.... Non ti aspettavo, con la corsa del mattino. Ier sera non eri giunto....

— Che vuoi? Appena ricevuta la tua lettera avrei fatto le valigie; — rispose il Gonzaga. — Ma avevo anche un mondo di piccole faccende da sbrigare laggiù. Speravo, veramente, di averti alle Carpinete; ma già, con quel freddo!

— Oh, zio, il freddo mi avrebbe dato poca noia. Pensa piuttosto che mi era impossibile di muovermi.

— Te lo credo, ora; ma laggiù, vedi, mi pareva che tu avresti dovuto correre. Basta, non ne parliamo più a lungo. Ho fatto il miracolo di Maometto. La montagna non volle venire a me; io venni alla montagna.

— Come si fa? — disse Arrigo, sospirando. — Tu eri anche il più libero dei due. Per ciò sei venuto.... e perciò rimarrai.

— Non correr tanto! Vedremo, penseremo. Tu per ora fa i fatti tuoi. Avrai forse da parlare col signor Ceprani. —