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per il bene dell’umanità, amandola da lontano, nello spazio e nel tempo. Ti conviene? —
Happy sorrise e spiccò un salto prodigioso.
— Con lei, signor marchese! Quante cose imparerò! Come sarò felice!
— Già, — disse il Gonzaga, — perchè per la prima cosa ti leverò quella caricatura di nome inglese, e ti restituirò alla semplicità della tua fede di battesimo. —
Così partì Cesare Gonzaga dall’eterna Roma, dove aveva fatto tante cose bellissime. Il conte Pompeo Morati di Castelbianco volle accompagnarlo alla stazione, e ritornò a casa innamorato di lui. Ancora adesso, quando gli avviene di ricordarlo, non dà tregua alle lodi.
— Che uomo! Che giovanotto! Ma già, non fo per dire, i giovani siamo noi. —
La contessa Giovanna sorride, ma a denti stretti; occasione eccellente per farli vedere. Ella, del resto, è tranquilla e serena; non ha una grinza alle tempie, dove è fama che si raccolgano, disposti a ventaglio, i dolorosi ricordi della vita; mantiene in onore i suoi