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XVIII.


Due mesi dopo.... Ci volete venire, fin là? Ho in animo, come vedete, di risparmiarvi le noie del racconto, e tutti quei minuti particolari di un lieto fine, che vanno lasciati alle favole. Due mesi dopo, Arrigo il Savio era guarito largamente, non pure dalla ferita, ma anche da quella saviezza precoce, che lo rendeva tanto uggioso alle dame. Il conte Guidi, poveraccio, con una costola rotta e una palla alloggiata a tempo indeterminato tra due apofisi della colonna vertebrale, incominciava a ricogliere il fiato, ma non a scender da letto. Orazio Ceprani, andato una volta in casa di Arrigo, si era veduto metter sott’occhio tre lettere che non aveva voluto riconoscere: ma