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per dirti il vero, son rimasto un pochino sconcertato, e più per la persona indicata, che non per la cosa in sè stessa.

— Ah, meno male; — disse Cesare; — Gabriella non crede. Ma la ragione per cui non sa risolversi?...

— In verità, non saprei dirtela. È tutta in un suo particolar modo di pensare. Del resto, io ti ho dato licenza d’interrogarla; parlane a lei.

— Domani, se qualche altro guaio non viene a guastarmi la giornata, vengo sicuramente da te. Non voglio a nessun costo aver perduta ogni speranza.

— E non lo vorrei neppur io. Non già per tuo nipote, che a parer mio ha bisogno di correggersi in molte cose, ma per te che amo tanto. Se questo matrimonio non si fa, lo prevedo benissimo, tu fuggi da Roma ed io ti perdo per sempre. Capirai che questo non mi convenga punto, dopo trent’anni di lontananza.

— Tu sei buono, Andrea! — disse il Gonzaga commosso. — Ed io certamente non farò