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poc’anzi con la contessa di Castelbianco, ma non è neanche tra gli assidui frequentatori di casa mia.
— Ah! E lo ha condotto la signora? — ripigliò il Gonzaga, ridendo amaramente e tentennando la testa.
— Ma che ci vedi tu di mal fatto? Che sospetti hai?
— Te lo dirò un’altra volta, quando mi sarò formato una vera certezza, intorno a certe cose. E dimmi, intanto; la lettera accennava anche il nome di una signora?
— Sì.
— Di una signora... che è qui? — proseguì sotto voce il Gonzaga.
Il senatore Manfredi chinò la testa, senza rispondere.
— Ah, infami! — disse il Gonzaga. — Senti, Andrea; qui, intorno a noi, è stata ordita una negra congiura, e noi dobbiamo romperla. Tu sei un uomo savio e prudente; non credi a nulla di ciò che ti hanno scritto. Ma tua figlia ne sa qualche cosa?
— Sì, ma ci crede anche meno di me, che,