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hanno il loro ufficio provvidenziale nel mondo! Gabriella non reggeva più al peso di quella conversazione femminile, dopo che aveva ravvicinato nella sua mente il discorso incalzante della contessa di Castelbianco con le notizie che dava di lei quella brutta lettera anonima. La buona fanciulla avrebbe desiderato tanto esser sola nella sua camera, per meditare su tutta quella novità di casi che si erano affollati intorno a lei, offuscando la serenità della sua vita verginale. Ma per due o tre ore non c’era da sperar pace nè tregua, essendo giorno di ricevimento. I giovedì dei Manfredi non avevano musica nè ballo; perciò, abbondando gli amici gravi e i discorsi gravissimi, erano scarse le dame e più scarsi i cavalieri eleganti. I farfalloni che si arrischiavano là dentro, attratti da quel fior di bellezza che risplendeva nella casa senatoria, si sentivano a breve andare perduti in quell’aria afosa di legislatori, di accademici, di magistrati, di professori e via discorrendo. Il conte di Castelbianco, che ci andava qualche volta sul tardi, per riaccompagnare a