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teva benissimo accettare il duello alla pistola; ma anche qui, povero Guidi, ti vedo e non ti vedo! Egli ha ricordato sicuramente che non dovevi aver fatto invano per trent’anni il soldato. Sai, sono cose che si mettono in conto, queste, e prima d’imbarcarsi ci si pensa due volte.
— Ah, gliele avrei fatte veder volentieri! — esclamò Cesare Gonzaga. — Ma io penso un’altra cosa, più modesta e fors’anche più vera; penso che il tuo conte Guidi abbia temuto di guastarsi coi Manfredi, e si sia tirato indietro con me, per mettersi in buona vista con Gabriella. La farà valere, questa sua debolezza; te lo dico io, la farà valere. —
Arrigo si strinse nelle spalle, e rispose:
— Con te per protettore, non ho paura di nulla.
— Eh, tu fai presto a dirlo!
— E come no? tu salvi tutto; è il tuo ufficio.
— A proposito, se ne sono aggiustate parecchie, ma non ancor tutte, quest’oggi; — ripigliò il Gonzaga. — Fammi il piacere di correre dal tuo padrone di casa e di racco-