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È stato lui l’esecutore di questa mossa strategica, che tu avevi consigliata.

— Ma, dico io, come ne è venuto a capo? — ripigliò il Gonzaga. — A me, te lo confesso, a me sembra di sognare, con questa carta tra le mani.

— A me sembrò di sognare quando la sentii leggere, e sopra tutto quando la vidi sottoscrivere dal duchino di Roccastillosa. Ma procediamo con ordine; — soggiunse Arrigo. — Ti dirò che mi ero fermato per comprar sigari, mentre Orazio era andato avanti, per trovare i nostri avversari e colleghi al caffè. Quando giunsi, il discorso era già avviato e i nostri personaggi persuasi. E tu eri sicuro di batterti? pends-toi, brave Gonzague; per questa volta l’hai fatta bassa; il conte Guidi ti sfugge.

— E sfugga finchè vuole, e passi anche l’Atlantico; — disse il Gonzaga. — Ma qui sotto c’è qualche cosa.

— Che! Ne ho domandato ad Orazio, quando rimanemmo soli, col nostro foglio di carta in mano, ed egli mi ha risposto: “Che cosa ci trovi di strano? Non si doveva fare un cencio