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nosco, a chi non amo, quando l’occasione si presenta, faccio anche servizio, nella misura delle mie forze; a chi amo non impongo sacrifizi e non preparo pentimenti.
— Perdoni! — balbettò la contessa. — Non volevo dir questo.
— E allora, — ripigliò il Gonzaga, — che cosa ha voluto dire?
— Quello che saprà ella stessa, se interroga il cuore della signorina Manfredi, prima di parlare a suo padre. Gabriella non ama il cavaliere Valenti.
— E chi ama?
— Io... non lo so. E se lo sapessi, non lo direi.
— Contessa, la prego....
— È inutile; — diss’ella, alzandosi con un gesto d’impazienza. — E sono già troppo rimasta nella casa di quell’uomo. —
Cesare Gonzaga non la trattenne; ma la seguì, da buon cavaliere, sino all’uscio del quartierino di via Sallustiana, passando davanti alla buona signora Duplessis, che finse non badare a quella scena di corruccio fem-