Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/214


— 206 —

l’aria di dirmi: bella scoperta! Ma ella non sa che razza di nemico.

— E lei lo ha scoperto?

— Mi pare di sì: nemico di Arrigo, perchè suo rivale, ed amante di Gabriella.

— Amante!

— Sì, diciamo innamorato, pretendente. Non è della mia opinione?

— Ma... che debbo dirle? Bisognerebbe conoscere le persone. E poi, come c’entrerebbe una calunnia contro la contessa?

— Ecco: per mandare a monte le nozze, senza aver l’aria di agire direttamente, e perciò senza scoprirsi; — rispose il conte Pompeo. — Uno scandalo fuori via, è di buona guerra. — Eh, io le capisco, queste cose. Il colpo, non lo nego, è un po’ forte; ma è di alta scuola, bisogna convenirne.

— E questo rivale, sarebbe?...

— Non ne conosco che uno, per ora: il conte Guidi.

— Ah! — gridò Cesare. — Il conte Guidi? Ci ho gusto. Gli darò un par di schiaffi alla prima occasione.