Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 13 — |
— Con le tue buone notizie tu saresti capace di rovinarmi, — rispose. — Dunque gli è un Creso?
— Eh, — disse il servitore, — se lo intende per ricco sfondato, metta pure.
— E che fortuna gli fai? sentiamo.
— Così su due piedi, non saprei.
— Prendi una sedia; non far complimenti.
— Oh illustrissimo, le pare? Dicevo così per dire. Ma infine, calcolando alla grossa, se sa liquidare a tempo, ha già un milione e mezzo, come è certo che io ho, per grazia di Vossignoria, quarantuna lira e ottantotto centesimi. —
Il signor Gonzaga non istette a fare i conti sull’aggio dell’oro. All’annunzio del milione e mezzo aveva già dato un balzo sulla poltrona.
— Hai detto? — gridò, ficcando gli occhi addosso al servitore. — E se non sa liquidare?
— Oh, non c’è questo pericolo, perchè il cavaliere conosce molto bene i suoi interessi. Ma posto il caso....