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— Ah, senta! — gridò. — Ne troverà molte, sui libri. Solo a leggerne uno del Balzac, c’è da rinunziare per sempre alla vita matrimoniale. La contessa, che io ho imparato a stimar tanto, può benissimo non apprezzare il carattere di mio nipote, troppo compassato, troppo serio, troppo calcolatore; e in ciò potrebbe aver ragione, per bacco! C’è altro?
— Ella non ammette niente; — rispose il Castelbianco, mezzo raffidato e mezzo dubbioso; — ella ha una risposta di trionfo per tutto. Ci sarebbe ancora, a voler cercare il pel nell’uovo, ci sarebbe ancora da informarsi se il padrone di questo stabile è anche il padrone dell’altro di via Sallustiana, e se a qualche altro piano c’è comunicazione fra due.
— Non ci mancherebbe altro! — pensò il Gonzaga, fremendo.
In ogni altra circostanza, e trattandosi di dare l’ultima prova palmare ad un geloso feroce, si sarebbe potuto dire: “Venga qua, e visitiamo il quartiere, dalla prima all’ultima stanza. Veda, non c’è una porta falsa,