Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 198 — |
Gonzaga, — non dimostra la bugia del corrispondente?
— In che modo?
— Sicuramente. Non l’ho sentito dir io, in questa medesima casa, che le era parso, in via Sallustiana, di riconoscere sua moglie? E questo che ha detto qui, scherzando, a proposito di un bel piede, che Dio guardi e conservi, — soggiunse galantemente il Gonzaga, — non può averlo detto anche altrove?
— Non mi rammento.
— Ma c’è chi li rammenta, i discorsi fatti per chiasso, e si diverte a tesserci sopra le più infami supposizioni. —
Il conte di Castelbianco fu colpito da quella supposizione del Gonzaga.
— Mi dice bene; — esclamò. — Per altro, quella mattina, la contessa doveva essere escita di casa.
— Glielo aveva forse proibito lei?
— No; mi dispiace soltanto che m’abbia detto di essere rimasta in casa.
— E chi le assicura che non ci sia rimasta davvero? Del resto, senta, Castelbianco mio;