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corrispondere al quartiere del signor Valenti, e ci ho trovato, occupata a sciorinare abbigliature parigine, una mercantessa di mode che ci ha anche il suo nome sull’uscio: Madame Duplessis. Di che comunicazione è venuto a gonfiarmi la testa l’anonimo corrispondente? —
Cesare Gonzaga pensò all’uscio lì presso, senza osare di levar gli occhi a guardarlo. E quasi (vedete un po’ le allucinazioni della paura!) quasi gli parve di sentir premere un battente sull’altro.
— Che cosa mi dice mai! — esclamò, come per soverchiare con la voce quel lievissimo suono. — È andato a visitare la scala che le indicava un anonimo?
— Sì, sono stato vile a questo segno. Veda dove può giungere un uomo, che ha perduta la testa! Ma almeno ne ho veduta l’acqua chiara, e questo è tanto di guadagnato.
— E allora, scusi, perchè s’inquieta? Non possiede oramai la certezza?
— Per metà; — disse il conte. — Rimangono altri punti oscuri. Ma, mi perdoni, Gon-