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liamo chi ha provocato; e se tutti e due i nostri primi hanno avuto in questo la parte loro, stabiliamo da qual lato fosse la provocazione più grave.„

— E allora? — chiese il Gonzaga.

— Allora venne il battibecco, e non fu possibile, con tutta la miglior volontà di questo mondo, non fu possibile intenderci sul maggiore o minor grado imputabile all’uno dei due.

— Ma io lasciavo al mio avversario la scelta delle armi.

— È vero, ma essi notarono e noi non potemmo negare, che questo era un regalo. Ora, i regali si possono accettare e non accettare. Ricusando il nostro, e con parole molto gentili, obbligavano noi a molta cortesia di contraccambio. A fartela breve, non si stabilì chi fosse il provocatore, e si passò all’esame coscienzioso delle parole che erano state dette da una parte e dall’altra. Orazio Ceprani le aveva udite; e anch’io, che ti ero vicino, ma che, come parente, non volli neanche aggiungere la mia testimonianza. Dal canto loro, le aveva udite il duchino, e lui e Orazio trovan-