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gridò il vecchio, ammirato. — Bravo! Vedi questo, se gli è di peso.
— E di pregio, caspita! — rispose Heppy, dopo avere osservato il marengo che gli aveva offerto così liberalmente il Gonzaga. — Conio del 1849, con l’Italia libera sull’esergo; questi si vendono cari per le raccolte.
— E di numismatica come di cambio! — esclamò il Gonzaga, ridendo. — Ma già, che cos’è il cambio? Numismatica applicata al contante. Suvvia, arca di scienza, io ti ho aperto; — proseguì, mettendosi a sedere; — parla dunque, ti ascolto.
— Di che cosa debbo parlare, illustrissimo?
— Di tutto quello che sai. Sono lo zio, una specie di zio d’America, quantunque venuto dall’Asia, e posso, e devo, e voglio sapere ogni cosa. Il tuo padrone è in conferenza; ne avrà ancora per un pezzo; occupiamo dunque il tempo a parlare di lui. Come vive mio nipote?
— Bene. — rispose il servitore.
— Ma, dico a te che lo conosci da bambino, ha debiti? —