Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 161 — |
gli occhi nel volto dello zio. — Dici da senno?
— Sicuro; o lui manda a me, o io mando a lui. Signor Ceprani, — soggiunse, vedendo quell’altro, che si accostava, — vorreste servirmi in una faccenda che vi dirà mio nipote?
— Marchese, son cosa vostra, da ieri mattina.
— Non parliamo di queste piccolezze, e mettetevi d’accordo con Arrigo. —
La contessa Giovanna pensò che fosse tempo di condurre i suoi convitati alla credenza.
— Gonzaga, — diss’ella, avvicinandosi, — ella mi offrirà il braccio. Si va all’assalto della cena.
— Volentieri, contessa; — rispose il Gonzaga, mettendosi tosto a’ suoi ordini, ma non senza aver dato un’occhiata di intelligenza a quei due.
E sorridente si avviò, con la contessa Giovanna al braccio, verso la sala della credenza.
Il conte Guidi non fu così pronto nelle sue