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— Signorina, ahimè, noi non ci siamo più, questa sera.

— O come? — diss’ella, guardandolo con aria di stupore. — Sarebbe forse... altrove?

— Eh? — ripigliò il giovanotto. — Un triste presentimento mi dice che potrei esser cacciato molto lontano.

— Perchè?

— Perchè, — rispose egli, sospirando, — io non sono, come vorrei, un principe orientale, un personaggio delle Mille e una notte, un Sindbad, un Aladino, un Arun el Rascid.

— Non so chi siano tutti questi signori, perchè non ho letto il libro; — replicò freddamente Gabriella, che aveva capita l’allusione, — ma mi pare che ella voglia essere troppe persone ad un tempo. —

Il conte Guidi si accorse di essere andato troppo oltre, e ripigliò tutto confuso:

— Perdoni, signorina; in questo momento non so più quel che dico. —

Era ancora un bel modo di escire dal ronco; ma per quella volta non gli valse. Gabriella Manfredi, non avvezza a tanta confidenza di