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braccio. Baiardo non era poi vecchio, e ad onta di quei baffi grigi poteva sostenere il paragone con molti giovani, forte, fiorente e maestoso come appariva agli occhi di tutti.
Aggiungete che ritornava dal Bengala, dove si era arricchito (insinuava destramente il Ceprani) facendo la guerra agli Indù; che doveva aver posseduto il cuore di qualche improvvida Rani, ottenendone i diamanti e cedendone il principato agli Inglesi; ragione per cui aveva potuto ritornarsene parecchie volte milionario in Europa. Il riccone, il nabab, appena giunto in Roma, conquistava tutti i cuori, faceva girare tutte le teste; oramai non aveva da far altro che gittare il fazzoletto, poichè tutte le dame si erano invaghite di lui, incominciando da quella stupenda ragazza, il cui babbo, uomo serio e di salda riputazione, era addirittura incantato, e copriva coi ricordi di un’antica amicizia il desiderio smanioso d’imparentarsi con lui. Ed anche era facile intendere la preferenza dell’indiano. Questi vecchi gagliardi, per solito, s’innamorano delle fanciulle, e non apprez-