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a fidanza con le mie forze. Era meglio che ci vedessimo altrove.

— Siamo quasi soli; — rispose il Manfredi. — Là dentro si balla, e noi, qui in disparte... piangeremo come due ragazzi, non è vero?

— Eh, questo temevo, e ora si dà spettacolo, Andrea! Quanti anni passati! Il meglio della nostra vita, senza vederci! E tua figlia, la tua Gabriella, che angiolo!...

— Sua madre, vedi! Lo hai notato anche tu, che è tutta sua madre? Ed io debbo amarla due volte, questa cara figliuola. —

La cara figliuola stava lì ritta, guardando quei due amici lagrimosi, ch’ella era così felice di poter confondere in una sola ammirazione, in una sola tenerezza. Ma essa, nella postura in cui era, aveva anche gli occhi verso lo specchio, e quella perfida lastra le offerse l’immagine del suo ballerino, ritto impalato dietro le sue spalle, come un Mefistofele burlesco, venuto a rammentarle l’adempimento di un patto. E si volse, la cara figliuola, non senza un pochino di stizza,