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sempre qualche cosa da dirvi, e non vi lasciano, nella terribile continuità del discorso, neanche il tempo di dire: permettete, ho qualche cosa da fare. I dotti vogliono che sia una malattia; gl’indotti si contentano di dire che è una seccatura enorme. Certo è, lettori miei, che se tra i precetti cristiani v’ha quello di assistere gl’infermi, non ci troverete la raccomandazione di ascoltare i noiosi, mentre la scappatoia di farne un’offerta a Dio misericordioso non sarebbe punto conforme a quel sentimento di gratitudine che lega la creatura al suo creatore.
Il Manfredi stava là, come vi ho detto, dimenandosi invano fra le strette di un ragionamento pazzo, che in venti minuti aveva toccato un centinaio di punti, dalla legge per il riordinamento del Genio Civile, che il ministro Baccarini aveva presentata quel giorno in Senato, fino alla fabbricazione del solfato di chinina, e alle proprietà fosforescenti di questo sale, quando sia scaldato a cento, e poscia sfregato nel buio. Ma egli vide apparire la sua Gabriella, in compagnia d’un si-