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pensare; — conchiuse la baronessa. — Vuol dire che congederemo il cavaliere.

— Per prender me, baronessa?

— Ah voi.... siete un bel capo, voi! Ma come fate ad essere così capriccioso? Avete in casa una bellezza famosa. Ancora stamane, vedendola, dicevo tra me: che uomo felice è Pompeo!

— Stamane! — esclamò il conte di Castelbianco. — Mia moglie! e dove? —

La baronessa si accorse di aver commesso un errore, e si provò ad attenuarlo nei particolari, non potendo correggerlo nella sostanza.

— In via Condotti; — rispose.

— Da un’estremità all’altra! — borbottò il conte di Castelbianco, il cui pensiero era già corso in via Sallustiana.

La contessa Giovanna, che stava ascoltando un discorso della marchesa Savelli, e che frattanto tendeva l’orecchio alle chiacchiere di suo marito con la Franchi dal Melle, si era mossa alla esclamazione del conte, ed era venuta terza nel colloquio, in atto di chi,