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pagina di «Plinio»; aggiungi una pagina e mezza di spiegazione e un’altra pagina di commento fuor di luogo: sono in tutto tre pagine.
Settimo ed ultimo ingrediente. Recipe «finalmente due» soli miserabili «versi di» un «Marziale» che non sia stato bruciato dal Navagero, che «daranno singoiar luce al dittico»; commento e applicazione: ana pagina una.
Facciamo adesso il conto, per non mancar poi nella manipolazione delle suddette droghe, quante pagine abbiam detto che ci vogliono per fabbricare il mio unguento. Tre pagine dunque pel primo ingrediente e tre pel secondo, fanno sei; e una e mezza pel terzo, fanno sette e mezza; e cinque pagine pel quarto, sono dodici e mezza; e sedici pel quinto, sono vintiotto e mezza; tre pel sesto, fanno trentuna e mezza; e una pagina finalmente pel settimo ed ultimo ingrediente, sono appunto pagine trentadue e mezza. Si aggiungano gratis sul totale pagine diecisette e mezza per la maggiore verbositá del signor Bartoli, cioè per tutte le soverchie annotazioni e per tutte le citazioni greche, latine, francesi e tradotte da’ «leggiadri traduttori» dall’ inglese; per tutti i versi di Dante, del Petrarca, d’altri autori e di se medesimo, occorrendo; per la difesa delle «incerate penne» e per un sonetto sopramercato: cose tutte che non hanno per lo piú che fare colla «propria giustificazione» e colla «vera spiegazione». Dunque tali diecisette pagine e mezza per tanta maggior verbositá, come s’è detto, unite alle trentadue e mezza necessarie per gl’ingredienti, faranno in tutto pagine numero cinquanta di stampa in quarto, che ti daranno il desiderato unguento in tanta abbondanza che ne avrai da ungere e da bisungere tutti i dittici del mondo, e il quiriniano a preferenza di tutti gli altri.
Ma quantunque la mia ricetta sia chiara chiarissima, io temo tuttavia che il signor Bartoli non saprá forse mai valersene, cioè fare e adoperare ne’ suoi mali questo mio raro e prezioso unguento, per due ragioni. La prima, perché bisogna che chi l’ha a manipolare sia persona destra e spacciativa; e il Bartoli è lungo trecento pagine per saggio. La seconda è, che il morbo >