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a questo effetto. Da quel libro si vedrá, fra l’altre tante cose, come da Sidone e da Tolemaide i veneti nostri portarono l’arte vetraria nella loro cittá; ed immensi sono i materiali che il canonico ha avuta la pazienza di raccogliere al suo proposito da moltissimi libri e manoscritti antichi; e tuttavia e’ non finisce di lagnarsi che infinite memorie rispetto a’ vetri sono state distrutte dal tempo, non trovando ne’ nostri archivi notizie sicure se non dal duodecimo secolo, e non rinvenendone che delle confuse ed incertissime di quanto si fece da noi ne’ tre o quattro secoli precedenti. Ma lasciamo questo e diciamo alcuna cosa delle lastre usate alle finestre. San Girolamo, che era piú dotto di lei e di me, fa non soltanto menzione di tali lastre, ma dice a chiare note ch’ell’erano fatte di getto; e Paolo silenziario, parlando delle finestre di Santa Sofia in Costantinopoli, fatta fabbricare sui disegni d’Antemio dall’imperadore Giustiniano, dice ch’ell’erano formate di lastre di vetro, senza individuare se fossero bianche o di vari colori. Però Atanasio il bibliotecario, che scrisse le vite de’ papi nell’ottavo secolo, dice di papa Leone terzo che ornò le finestre di San Giovanni Laterano con delle lastre rappresentanti varie figure variamente colorate, aggiungendo che papa Simmaco aveva sin nel sesto secolo decorato il portico di quello stesso tempio con de’ mosaici di vetro che rappresentavano agnelli e croci e palme e altre vaghe cose. E dice poi anco di papa Onorio che abbellí la basilica di Sant’Agnese con degli altri mosaici molto ingegnosi, e che papa Severino suo successore fece lo stesso alla basilica di San Pietro, i quali mosaici di papa Severino furono poi fatti racconciare da papa Sergio, che s’avvide come giá cominciavano a sconnettersi; e che papa Giovanni settimo volle fabbricarsi un oratorio, le di cui mura erano incrostate di mosaico e le finestre di lastre a figure; e che papa Leone quarto, un mezzo secolo dopo, ornò la vòlta di San Pietro con una nuova invenzione d’un mosaico intarsiato d’oro, che fu maraviglioso a vedere; e che papa Benedetto terzo fece lo stesso al tempio della Madonna in Trastevere, togliendogli certe pitture fatte di pennello e sostituendo dell ’altre G. Baretti, Scelta di lettere familiari. 16