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i Racini, i Molieri, i Boileau, i Bourdaloue, i Bossuet, i Pascal e le Sevigné; i modelli della inglese sono i Clarendon, i Tempie, i Dryden, gli Addison, i Swift, i Pope, i Tillotson e i Locke: nomi tutti chiari chiarissimi in molte parti del mondo, e venerandi e venerati da tutti gli uomini che partecipano poco del pappagallo e della scimia. E i modelli della lingua italiana saranno que’ seri donni di que’ seri Amaretti e di que’ seri Arrighetti che narravano le fole della fata Drianna e del cavallo Bucifalasso? E noi annovereremo fra i nostri testi di lingua una caterva di notai, di bottai, di coltellinai, di falegnami, di barbieri e d’altra cotale gentaglia? E il Pecorone e il Rosaio della vita e il Volgarizzamento degli ammaestramenti a sanitá, e i Capitoli della Compagnia de’ disciplinanti e il Trattato delle trenta stoltizie e mill’ altre spregevolissime favate di tal sorte, faranno da noi dare ad un secolo il titolo di buono, anzi di aureo, per antonomasia? Questi, corpo di Bacco, questi saranno i meglio esemplari della lingua che s’ ha a scrivere dagli italici scrittori? E l’accademico Smunto o il Rimenato, e l’accademico Guernito o lo Stritolato, e l’accademico Inferrigno o il Rifiorito, e l’accademico Infiammato o l’Infarinato, ne verranno a infinocchiare con degli elogi e de’ panegirici al purgatissimo, incomparabilissimo, inarrivabilissimo scrivere di quegli antichi ignoranti barbogi? E la lingua scritta in tempi affatto barbari, affatto privi di scienze e di critica, sará lingua da competere non solo colle lingue scritte dai Bossuet e dagli Addison, ma eziandio da pareggiarsi con quell’altre scritte dai Demosteni e dai Ciceroni? Oh, signori Infarinati e Smunti e Guerniti e Stritolati e voi tutti che vi siete mattamente ribattezzati con quegli strani e fanciulleschi nomi, che capriccio, che fantasia, anzi pure che ignoranza e che babbuassaggine fu quella che v’indusse a volerci far bere cosi spietatamente grosso? Oh, gli amplissimi vocabolari che s’avrebbono anco i francesi e gl’inglesi, se in quello di Francia si fossero a minuto registrate tutte le voci usate dagli Amyot, dai Rabelais, dai Comines e dai Montaigne; e se quello d’Inghilterra fosse stato impinguato da tutte quelle usate da Roberto di Glocestra, dal Mandeville,