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bricia di fortitudine, se sapessimo risolverci a lasciar isquarciare dalla ragione quella grossa fascia d’amor propio che ne toglie si di spesso la vista del vero; di qual danno ci dorremmo noi? di qual disgrazia ci lagneremmo? di qual perdita ci rammaricheremmo? Eh, che se dessimo il minimo ascolto alle voci della ragione, ci allegreremmo anzi nel caso nostro d’una ventura incontrata, d’un vantaggio ottenuto, d’un acquisto ricchissimo da noi fatto! È vero che il fratello vostro, quando si stava qui con noi, s’aveva la mente vòlta sempre a cercar le vie di giovarci; è vero che s’attorcigliava e si divincolava a vicenda, per cosi dire, onde poter aiutare, sostenere, spinger innanzi voi e la vostra famiglia. Ma forse ch’egli non è adesso in istato di fare quello che allora? Credereste voi dunque ch’egli se ne sia ito in un luogo dove se gli abbia a scemare di quell’ansia, che sempre l’agitava, di giovarvi, di sostenervi, di spingervi innanzi? O fantastichereste voi che gli voglia venir meno la possa d’ottenervi quel po’ di bene che v’abbisogna per que’ pochi anni che v’avete ancora stare in questo nostro mondicello da nulla? Via questi stolti pensieri, signor Paolo Emilio! Via queste vigliacche paure! Via, via questa credenza malnata, indegna de’ vostri, indegnissima di voi! Mò ch’egli si trova, per cosi dire, piú dappresso al Datore d’ogni cosa, gli è contra la ragione, gli è contra la natura il pensare, il temere, il solamente supporre ch’egli voglia o possa cessare il piú breve momento dal bramare il ben nostro, dal sollecitarlo, dall ’ottenercelo. Que’ mezzi, giá da lui indagati con ogni suo studio per porci in mano il po’ di spago che ci occorre onde aggirarci agevolmente negli andirivieni di questo labirinto chiamato «vita», erano mezzi assai dubbi, mezzi per avventura del tutto vani, mezzi, chi sa, pregiudizievoli; perché l’occhio dell’uomo, sia buono quanto si voglia, mai non vede troppo in lá, intanto che l’umanitá nel copre col suo grosso velo e intanto che vassi avvolgendo pel buio di questo mondo quaggiú. Cinto però, com’egli è ora, di quella divina luce che gli schiara dinanzi gli oggetti, che glieli mostra tutti nelle loro forme piú vere, non è da credere, non è né tampoco da supporre che il fratello vostro voglia non rinvenire,