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essere uno de’ tre o quattro, che forse il vostro secolo produrrá, non è un bene da essere troppo sperato! Una terza cosa, signor nipote, voi m’avete pur detta in questa vostra seconda lettera, che ha molto dello sgangherato e che appena posso perdonare ai vostri pochi anni: cioè che a voi parrebbe meglio leggere Cicerone che non Orazio. Che parole di pidocchio son coteste, signor mio di poco cervello? chi diavolo l’ha mai messe in quella vostra lattea bocca? E credete voi ch’io mi volessi chiamar contento di voi, quando v’aveste anco letti tutti quanti i versi d’ Orazio e tutte quante le prose di Cicerone? Vi torno a dire che l’uno dietro l’altro v’avete a leggere non solo ogni piú riputato classico latino, ma eziandio tutti i greci nello spazio di tre o quattr’anni al piú; e non ve l’avete né tampoco a sognare ch’io voglia contentarmi di meno da un giovanotto brioso come voi mi sembrate, parendomi d’avere scorto dalla vostra prima lettera che voi non siate d’ingegno morto ma sibbene vivo e fervido. E perciò ficcatevela bene in capo, né m’obbligate a ridirvela, che fra tre anni dovrete aver lette almeno le meglio parti di trenta de’ piú voluminosi autori latini, cominciando, se la vi garba, da Orazio e da Cicerone, e andando giú di mano in mano sino a Columella, De re rustica, e sino ad Apicio, De re culinaria; e a tal lettura avete a frapporre lo studio del greco, e leggere Omero ed Esiodo e molti squarci di Senofonte, di Tucidide, di Platone e d’ Aristotele, e buona parte dell’opere d’Ippocrate; e cosi pure di mano in mano avete a far conoscenza con ogni piú famoso greco giú sino a Plutarco inclusivamente. Tutto questo, dico, voi l’avete a fare nello spazio de’ tre o quattro anni prossimi; e quando v’avrete data una buona stretta di mano a ciascuno di que’ nobili e garbati signori del Lazio e della Grecia, voglio dirvi anticipatamente che non sarete peranco alla metá di quanto pretendo v’abbiate a sapere. Altro che farvi un misero avvocatuzzo bestiuola, alla moda della nostra cittá! Per farvi tale basta il consiglio d’ogni goffo pretoccolo, bastano l’esortazioni d’ogni grama femminella; ma se i vostri studi hanno ad essere diretti per lettere dal vostro signor zio, all’etá di venti o di ventun anno la futura sapientissima G. Baretti, Scelta di lettere familiari. 9