Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/125

LETTERA TRENTESIMA

DELLO STESSO MaRCHIONNE ALLO STESSO RlCCOMANNI

[Rifacendosi dagli studi grammaticali, legga in tre o quattro anni tutti i piú riputati classici greci e latini, né trascuri gli esercizi poetici, se gli pare pizzicar del poeta. Porrá cosi le basi migliori per spingersi poi su per l’erta del sapere umano.] Signor nipote, io ho lasciato scorrere un mese senza farvi motto, perché un lavoro che ho avuto alle mani non m’ha permesso di volger troppo la mente a voi o ad altri. Scusate l’indugio e menatemene buona la cagione. La vostra de’ venticinque di marzo, che m’informa de’ vostri studi meglio che non l’antecedente, m’ha fatto strabiliare del vostro essere ammesso alla scuola di logica, malgrado il vostro non aver letto nelle scuole precedenti che tre autori latini. Santa Maria! Lo sapevo che in cotesta universitá non s’insegna dietro al metodo che si costuma in altre; ma non sapevo che l’ordinamento d’essa fosse tanto mattamente prepostero, da far passare un giovane alla logica non corredato d’altro capitale che di tre autori latini, e anch’essi, a quel che veggo, letti malamente e non da un capo all’altro. Senza però buttare il fiato in declamare contra l’istituzione di quella universitá o contro chi la regge, vi dirò ad un tratto che siete sur una strada la quale non vi condurrá finalmente ad altro che ad accrescere d’uno il numero di que’ miserabili mozzorecchi decorati costá del sonoro titolo d’avvocati; evi dirò per giunta che, se volete diventare un uom di vaglia, fa duopo risolvervi tosto ad abbandonare quella strada e a porvi di lancio sur un’altra che vi verrò tracciando in questa ed in qualch ’altra lettera. Raccomandando adunque a messer Lucifero quella vostra scuola di logica insieme con que’ ribaldi barbassori che vi ci